Sembra che l’informale, detto casual, parli solo l’inglese e quando si sbizzarrisce tra i più giovani - parla la lingua dei fumetti giapponesi e dei murales, ovunque siano.
La tesi è centrata sulla crisi delle sub culture nel mondo - analizza le dinamiche che hanno formato la maniera di vestire urbano - di vestirsi della città - tratta dell’influenza delle culture dominanti, dei disagi, degli ideali, i mutamenti, il consumismo - e di come ogni segno viene calamitato attraverso il marketing per essere gettato nei luoghi di vendita - L’Italia assorbe, elabora ciò di cui s’impossessa, confeziona ciò che il mondo giovanile vuole -
In Italia non sono sorti movimenti in grado di divenire “linguaggio comune” i giovani sono sentinelle del cambiamento proposto sempre dall’estero.
La tesi documenta scava e ricerca il senso della complessità odierna, le insicurezze, le contraddizioni, scritte/segnate anche dal modo di vestire che scandisce già il ritmo lento sia quello velocissimo dell’ansia che porta a non fermarsi - la girandola si chiama mix match, pot cash, insalata russa - ma non è detto che sia confusione.
Discorso introduttivo di:
Benedetta Barzini